Moda uomo: decelerazione della crescita per il 2012
I dati rivelati da Smi alla vigilia dell’apertura di Pitti Uomo a Firenze
Si apre sotto cattivi presagi l’ottantaduesima edizione di Pitti Uomo a Firenze, la kermesse dedicata alla moda maschile e alla presentazione delle collezioni di abbigliamento per la prossima primavera estate. Alla vigilia dell’inaugurazione, il Sistema moda Italia, Smi, ha affermato che nel 2012 si dovrebbe verificare una decelerazione della crescita nel settore moda uomo rispetto a quanto registrato nel 2011.
Durante l’inaugurazione dell’evento, Gaetano Marzotto presidente della Pitti Immagine ha cercato di infondere ottimismo, ricordando la forza e l’eccellenza della moda Made in Italy. Tuttavia i dati parlano chiaro. Infatti nel 2011 il settore menswear ha visto una crescita del 4,2% con un giro d’affari di 8,4 milioni di euro, numeri difficilmente duplicabili nel 2012 a causa di un vero e proprio stallo del mercato domestico. L’Italia deve quindi sperare in performance migliori nei paesi esteri, solitamente più ricettivi e dinamici, per bilanciare i deludenti risultati interni.
I paesi esteri ancora di salvataggio per l’Italia sarebbero Francia e Stati Uniti. Sul fronte francese, i dati non sono incoraggianti: sulla base dei dati relativi ai primi quattro mesi del 2012 il paese d’oltralpe ha assistito a un calo del -2,6% nelle vendite di pret-a-porter maschile. Regge invece il mercato statunitense, che nel primo trimestre di quest’anno, ha registrato un aumento pari al +5,5%.
Nel complesso i dati non sono molto incoraggianti. C’è da sperare che il Made in Italy, in questi giorni in scena a Firenze con Pitti Uomo, continui ad affermarsi all’estero con la medesima forza e decisione del passato e che non sia caduto anch’esso vittima della crisi.
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