Alla scoperta del barocco italiano
Il barocco italiano è uno degli stili che spesso si possono ammirare nelle città della nostra penisola, dai piccoli centri alle grandi metropoli; il ruolo tutto particolare dell’Italia nella ricostruzione cattolica la rese quasi un giardino delle meraviglie dove le eleganti curve e le facciate decorate spuntano dietro ogni angolo lasciando senza fiato i turisti.
Roma, in quanto centro pulsante e vitale della Controriforma, è una delle grandi capitali europee del barocco: Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini furono i protagonisti di una stagione straordinaria. Un itinerario nella Roma barocca parte naturalmente da Piazza San Pietro, forse l’apice di tutto lo stile, e il suo celebre colonnato; dentro la cattedrale, il meraviglioso baldacchino di San Pietro del Bernini stupisce ogni anno milioni di turisti per la raffinatezza delle sue colonne tortili. La seconda tappa è la chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane, esemplare per il suo utilizzo degli spazi malgrado una superficie complessiva molto ridotta; poi la chiesa di Sant’Agnese, Palazzo Barberini, Montecitorio e, tra le piazze, Piazza Navona con la Fontana dei Fiumi.
A Torino il barocco si esprime al meglio in Piazza Castello e in Piazza San Carlo, all’epoca Piazza Reale, che poi nei secoli successivi raggiungeranno il loro definitivo compimento. Capolavoro di Guarino Guarini è poi la Cappella della Sacra Sindone, insieme a Palazzo Carignano.
A Milano, le più celebri opere del periodo barocco portano la firma di Francesco Maria Richini. Sue sono la chiesa di San Giuseppe la facciata del Collegio Elvetico, che oggi ospita l’Archivio di Stato.
Napoli è una città che arrivò al barocco piuttosto tardi: i principali architetti furono Cosimo Fanzago e Ferdinando Sanfelice, e a loro si devono la Certosa di San Martino, la chiesa di Santa Maria Egiziaca a Pizzofalcone, il Palazzo Donn’Anna, la Guglia di San Gennaro.
Il barocco leccese è molto particolare e diverso da quello tipico romano: si rifà infatti più da vicino allo stile detto “plateresco” (da “plata”, argento) della Spagna, e quindi è caratterizzato da decorazioni molto elaborate, con elementi floreali e una grande ricchezza di elementi. L’esempio più famoso di questo stile è la Basilica di Santa Croce.
A Venezia spicca soprattutto Santa Maria della Salute, splendido edificio di Baldassarre Longhena con pianta centrale ispirato alla chiesa del Redentore di Andrea Palladio. Il contesto è difficilmente superabile: la cupola si affaccia infatti proprio sul Canal Grande. Particolarmente ricca la facciata della chiesa dell’Ospedaletto, dove l’amore per il dettaglio di Longhena raggiunge il suo culmine.
Infine la Sicilia: se esistesse una regione del barocco, sarebbe probabilmente la nostra isola maggiore. Anche qui si tratta di tardo barocco, dovuto soprattutto alla ricostruzione obbligata di molte zone dopo il terribile terremoto che distrusse gran parte della Val di Noto nel 1693. E infatti è proprio Noto uno degli esempi più fulgidi di questo stile in Italia: più che una città, una scenografia vera e propria che si articola nella chiesa del Carmine, nella chiesa di San Carlo Borromeo al Corso e nella Chiesa di San Domenico. Le firme sono quelle di Rosario Gagliardi e Vincenzo Sinatra. Dopo Noto, un itinerario ideale porta a Ragusa, e specialmente Ragusa Ibla, la ricostruzione della città vecchia: anche qui Rosario Gagliardi si distinse con la chiesa di San Giorgio, dalla notissima facciata; da vedere assolutamente anche Palazzo Zacco e la Cattedrale di San Giovanni Battista. Infine, la terza città dove il barocco dà il suo meglio in Sicilia è senz’altro Catania, con il suo Duomo e la splendida piazza, con Palazzo Vescovile, Seminario dei Chierici, Palazzo degli Elefanti e Palazzo Pardo Sammartino.
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