Se i quadri potessero parlare: la pagina che ha fatto impazzire Facebook
Una pagina sul social network per dare voce
Da quando i social network sono entrati nella vita quotidiana di giovani e meno giovani che, a suon di fotografie, link e video si contendono un po’ di quella visibilità mediatica cara a tutti, ecco che su Facebook (il social per eccellenza, il più famoso, chiacchierato e discusso di tutti) le opere d’arte prendono “magicamente vita”, diventando protagoniste addirittura di una pagina tutta loro.
L’iniziativa è da pochi giorni online – precisamente dal diciotto ottobre – ed è l’interessante idea di un giovane pugliese di nome Stefano Guerrera che ha deciso di creare una pagina che faccia scoprire il sofisticato mondo dell’arte a tutti, e lo fa attraverso una cornice ironica e una chiave di lettura paradossale, senza intellettualismi, ma soltanto sano sfottò. Il pregio della pagina di “Se i quadri potessero parlare” è quello di presentare i dipinti più famosi al mondo accompagnandoli con una serie di buffe didascalie in dialetto romano in cui i personaggi esprimono le loro idee, commentano quello che avviene nel dipinto e intorno a loro.
In pochi giorni la pagina curata da Stefano ha raggiunto e superato i 300.000 like. Un successo forse inaspettato per questo studente pugliese che da sei anni vive a Roma. Sfogliando la sua pagina si ha l’impressione che lui conosca bene il mondo dell’arte: dipinti come quelli del Botticelli, Caravaggio e Picasso si susseguono uno dopo l’altro, insieme a divertenti commenti inventati dall’autore, e si contendono la ribalta. Una pagina che merita di essere scoperta perché una volta tanto non è stata creata per rendere omaggio a un artista famoso, oppure per pubblicare link alle volte inutili e demenziali. Non è nemmeno una pagina politica, ma soltanto un modo divertente di far conoscere l’arte nel nostro paese.
Una piccola curiosità è che l’iniziativa di Guerrera non è l’unica: infatti, su Facebook esistono altre pagine con lo stesso nome, o che sfruttano un’idea simile, che ne rivendicano l’originalità a discapito delle altre. Proprio come nel mondo dell’arte, ci sono i falsi, le copie e i plagi e questa pagina ha creato un fenomeno che non è da meno. Sarà il pubblico, ovvero l’utente, l’amico su Facebook, a decretare, come sempre, il successo di queste iniziative. L’importante è che nel nostro paese, qualunque siano i modi, si parli di arte.
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